Patio Rurale

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residenze
About This Project

Residenza suburbana

Il sito è straordinario e si inserisce in una zona paesaggistica di grande valore “la valle della cupa”. Il toponimo “Cupa” si trova attestato già in alcuni documenti del 1648 e nel Catasto Onciario del 1755. L’avvallamento della Cupa è facilmente individuabile nella antica cartografia, geomorfologicamente si tratta di una grande depressione carsica e di un’area geografica ben definita, con al centro Lecce, e a cui fanno da corollario numerosi centri. Uno storico leccese,Cosimo De Giorgi, definiva la “Cupa” , “Tivoli dei leccesi” in quanto, per il terreno fertile e la vicinanza al capoluogo, rappresentava una meta ambita dai nobili leccesi. La presenza di terreni fertili, la facilità di prelevare acqua da una falda poco profonda, la presenza di banchi calcareniti da usare come materiale da costruzione, furono i fattori che facilitarono lo sviluppo di insediamenti e di attività umane nell’area della Cupa. Dell’antica bellezza di questi luoghi purtroppo rimangono oggi ben poche testimonianze, ma al visitatore attento non potrà sfuggire il fascino ancora intatto di queste campagne e la fattura di gusto sottile delle opere che l’uomo volle realizzarvi con il proprio lavoro o per il proprio diletto. E in questo ambiente che s’inserisce il progetto di riqualificazione di un vecchio deposito per la conservazione di botti , utensili e macchinari necessari per la coltivazione dell’antico vigneto. I proprietari, legati affettivamente a quei luoghi, hanno voluto mantenere il nucleo centrale e ampliarlo facendolo diventare la loro dimora. Il riferimento dei vecchi villini suburbani ti tipici della metà dell’800, diviene il tema del progetto, dove esplicite citazioni come camini, scale ad unica rampa, diversi livelli di terrazzamenti e loggiati, il passetto sulla corte interna vengono riproposti senza mediazioni e rivisitati con un linguaggio lineare proprio della scuola dell’architettura italiana degli anni 30. Aperture, finestre e vetrate sono una sottrazione di materia ai paramenti murari e divengono coni visivi sulla campagna circostante. Materiali locali, mediati attraverso colori tipici della campagna hanno l’obiettivo di contestualizzare l’edificio in relazione ai vigneti e agli alberi frutta. L’intero edificio ruota intorno ad una corte centrale esposta al tramonto, in funzione della volontà di una committenza che ritrova in quell’orizzonte ricordi della propria infanzia.